Superbonus 110% anche per le seconde case (ville escluse)

Il cantiere del Rilancio

Fino a sei anni di carcere per chi chiede l’indennizzo a fondo perduto con l’autocertificazione antimafia falsa. Il Quirinale ancora in attesa del testo della maxi manovra

di Marco Mobili e Giorgio Santilli

Covid-19, Dl rilancio da 55 miliardi: aiuti per imprese e lavoro

Fino a sei anni di carcere per chi chiede l’indennizzo a fondo perduto con l’autocertificazione antimafia falsa. Il Quirinale ancora in attesa del testo della maxi manovra


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L’esclusione delle seconde case dal superbonus al 110% per gli immobili non è un’esclusione assoluta. Sono fuori gioco, per esplicita previsione della norma inserita nel decreto legge Rilancio, gli edifici unifamiliari che non siano abitazione principale: per ville e villette unifamiliari che non siano prima casa, per esempio, nulla da fare. È solo una delle tante precisazioni che sta accompagnando il lungo lavoro di messa punto della maxi-manovra da 155 miliardi che ne stanzia 55 per sostenere famiglie, lavoratori e imprese. Lavoro che rischia di diventare troppo lungo per un decreto che in larga parte punta a prolungare misure del “Cura Italia”.

Un esempio degli effetti paradossali che possono essere prodotti da questa lunga gestazione è quello della sospensione dei licenziamenti, finita alla mezzanotte di venerdì sera. In teoria quindi da sabato sono possibili licenziamenti individuali che, poi si scontrerebbero con il bis della sospensione prevista ex post dal decreto Rilancio.

Anche sul fronte fiscale sono molti i ritocchi allo schema di decreto approvato “salvo intese” mercoledì scorso e atteso nelle prossime ore alla firma del Capo dello Stato e subito dopo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Primo fra tutti quello invocato da imprese e professionisti sulla cancellazione dell’acconto 2020 dell’Irap: l’importo del versamento non dovuto è comunque escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo per l’anno d’imposta 2019. Non solo. Con l’attività di restyling finale del testo novità in arrivo anche sui ristori a fondo perduto: si rischiano fino a 6 anni di carcere se con l’autocertificazione inviata alle entrate si dichiara il falso per potere incassare il ristoro dello Stato.

Tornando all’ecobonus potenziato al 110% rientreranno e nel beneficio al massimo livello le seconde case che fanno parte di un condominio. Sicuramente nel senso che potranno accedere all’agevolazione per le spese sostenute dal condominio. Da chiarire – ma questo è un dubbio più generale – se nella detrazione al 110% rientrino anche i lavori previsti dall’ecobonus tradizionale fatti nella singola unità abitativa e agganciati al lavoro condominiale “trainante” su cappotto termico o sostituzione della caldaia. Questa è, appunto, una questione che aspetta di essere chiarita dalla norma di legge e poi eventualmente da atti interpretativi: se i lavori della singola unità immobiliare (anche prime case) rientrino nella massima agevolazione quando sono “agganciati” (come prevede il meccanismo generale) a quelli trainanti. Dall’attuale testo si evince una risposta positiva: le agevolazioni si applicano, infatti, «agli interventi effettuati dai condomini, nonché, sulle singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale». Ma la questione è delicata e qui pesano anche le virgole.

Chi invece bara sugli indennizzi a fondo perduto, come detto, dovrà fare i conti sul controllo incrociato Fisco-Viminale sui dati dell’autocertificazione rilasciata all’amministrazione finanziaria ai fini antimafia e che dovrà essere allagata alla domanda di accesso al beneficio.

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