Web tax 2024: alla cassa entro il 16 maggio
- 12 Maggio 2025
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista


Scade il 16 maggio il pagamento della web tax per l’anno 2024. L’imposta sui servizi digitali dovuta per il periodo d’imposta 2024 deve essere calcolata secondo le previgenti regole e versata sempre in un’unica soluzione. Le novità sulla web tax apportate dalla legge di Bilancio 2025, invece, interessano l’imposta sui servizi digitali del 2025 e, vista la ridefinizione del perimetro applicativo, riguarderanno molti più soggetti. Cambieranno anche le regole per il versamento: per la web tax 2025 il pagamento sarà in due rate: l’acconto entro il 30 novembre e il saldo nell’anno successivo.
Il pagamento della web tax per il periodo d’imposta 2024 scade al 16 maggio 2025. Le importanti novità introdotte dalla legge di Bilancio 2025 non modificano l’agenda dei contribuenti: se, da un lato, il legislatore ha cambiato la disciplina dell’imposta sui servizi digitali (nota come web tax) a far data dal 2025, dall’altro, per l’anno 2024 ha mantenuto le disposizioni per determinare la web tax, le modalità di versamento in un’unica rata e il termine per il pagamento, previsto per l’appunto il prossimo 16 maggio.
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In generale, la disciplina della web tax è stata oggetto di un faticoso debutto e di diverse modifiche sia per adeguare le norme alla tassazione dei servizi digitali prevista “fuori” del territorio nazionale sia per la rapida e significativa evoluzione del mercato digitale.
L’imposta sui servizi digitali è pari al 3% dell’ammontare dei ricavi “tassabili” realizzati dal soggetto passivo nel corso dell’anno solare. La web tax si applica ai ricavi derivanti dalla fornitura dei seguenti servizi e, precisamente, quelli derivanti da:
– veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia (pubblicità on-line);
– messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi (servizi di intermediazione tra utenti);
– trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.
Nota bene I ricavi tassabili sono assunti al lordo dei costi e al netto dell’imposta sul valore aggiunto e di altre imposte indirette (art. 1, comma 39, legge n. 145/2018).
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La residenza fiscale non è un elemento distintivo ai fini impositivi. Nella web tax, un ricavo si considera tassabile in un determinato periodo d’imposta se l’utente di un “servizio tassabile” è localizzato nel territorio dello Stato in detto periodo.
Il dispositivo si considera localizzato nel territorio dello Stato con riferimento principalmente all’IP (indirizzo di protocollo internet) del dispositivo stesso o ad altro sistema di geolocalizzazione, nel rispetto delle regole relative al trattamento dei dati personali. |
La disciplina della web tax prevede il versamento in unica soluzione – da ultimo – entro il 16 maggio dell’anno successivo a quello di riferimento e, al contempo, l’obbligo di presentare la dichiarazione annuale dell’ammontare dei servizi tassabili forniti entro il 30 giugno di ogni anno.
Web tax: come cambia dal 2025
La prima novità di interesse è la ridefinizione del campo soggettivo di applicazione della web tax che prevede dal 2025 la sola soglia minima di 750 milioni di euro di ricavi, ovunque realizzati, dai soggetti esercenti attività di impresa, singolarmente o a livello di gruppo. Difatti, dal 2025 le nuove regole prevedono che il perimetro applicativo della web tax sia collegato:
– ai ricavi “complessivi”, ovunque realizzati, non inferiori a 750 milioni di euro;
– ai ricavi derivanti da servizi digitali, nel territorio dello Stato, senza più alcuna previsione di una soglia minima, essendo stato eliminato il limite di 5,5 milioni di euro per attrarre i ricavi alla web tax.
Riscrivendo tali regole, in pratica la legge di Bilancio 2025 ha provveduto a ridefinire il perimetro dei soggetti passivi ampliando di fatto la platea dei soggetti che dovranno pagare l’imposta sui servizi digitali.
Soggetti passivi |
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Dal 1° gennaio 2020 |
Dal 1° gennaio 2025 |
I soggetti esercenti attività d’impresa che, singolarmente o a livello di gruppo, nell’anno solare precedente a quello di riferimento, realizzano congiuntamente: – un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a 750 milioni di euro; – un ammontare di ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato non inferiore a 5,5 milioni di euro. |
I soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio dello Stato e che, singolarmente o a livello di gruppo, nell’anno solare precedente […], realizzano un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a 750 milioni di euro. |
Sempre dal 2025, in virtù delle norme della legge di Bilancio 2025, debuttano anche nuove modalità di versamento dell’imposta sui servizi digitali.
La web tax non dovrà essere più versata in un’unica soluzione, bensì in due momenti e, precisamente:
– un acconto, da versare entro il 30 novembre dell’anno solare in cui sorge il presupposto d’imposta, pari al 30% dell’imposta dovuta per l’anno solare precedente;
– un saldo, da versare entro il 16 maggio dell’anno solare successivo a quello di corresponsione dell’acconto.
Versamento |
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Fino al 31 dicembre 2024 |
Dal 1° gennaio 2025 |
In unica soluzione entro il 16 maggio dell’anno successivo a quello di riferimento |
In due rate: – acconto entro il 30 novembre dell’anno solare in cui sorge il presupposto d’imposta, pari al 30% dell’imposta dovuta per l’anno solare precedente; – saldo entro il 16 maggio dell’anno solare successivo |
La legge di Bilancio 2025, invece, ha mantenuto invariati per la web tax gli adempimenti dichiarativi e quelli contabili ovvero:
– la dichiarazione annuale DST, da trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno di ogni anno,
Come e quando pagare la web tax
Le novità introdotte dal 2025 alla disciplina della web tax lasciano invariata le regole e l’imposta sui servizi digitali dovuta per il periodo d’imposta 2024.
Per l’anno 2024 i soggetti passivi della Web Tax devono:
– determinare l’imposta dovuta, secondo la disciplina previgente;
– provvedere al versamento dell’imposta per il 2024 in un’unica soluzione.
– 2700 per l’imposta;
– 2701 per gli interessi;
– 2702 per le sanzioni.
Come spiega l’Agenzia delle Entrate nel proprio sito, i soggetti non residenti che non dispongono di un conto corrente presso sportelli bancari o postali situati in Italia e che non possono eseguire il pagamento con modello F24, possono effettuare il versamento mediante bonifico:
– a favore del Bilancio dello Stato al Capo 8 – Capitolo 1006 (codice IBAN IT43W0100003245348008100600);
– indicando quale causale del bonifico il codice fiscale, il codice tributo e l’anno di riferimento.
Dal 2025, invece, grazie alle novità della legge di Bilancio 2025 il versamento della web tax avverrà in due rate: il 30 novembre 2025, a titolo di acconto per il 2025 (calcolato in misura pari al 30% dell’imposta dovuta per il 2024) ed entro il 16 maggio 2026, a titolo di saldo 2025.
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